Parlare di ambiente a scuola. Aula Amianto: tre tutor raccontano la loro esperienza.

16 Dicembre 2019

Parlare di ambiente a scuola. Per un gruppo di studenti del ‘Balbo’ accogliere altri giovani e trasferire questi valori di cittadinanza attiva è diventato un appuntamento fisso.

Parlare di ambiente a scuola è una grande sfida.

Bisogna essere coinvolgenti ma al tempo stesso molto precisi nelle informazioni. Quindi non soltanto far rientrare i contenuti nella programmazione didattica ma soprattutto agire in modo profondo sulle coscienze della generazione. Difatti le persone che avranno in mano il destino del mondo.

La formula vincente noi l’abbiamo trovata – così esordiscono tre alunni dell’Istituto Superiore ‘Balbo’ di Casale Monferrato – non c’entra nulla con la magia. Bensì è il frutto di un lungo lavoro che questa scuola, inserita nel network Scuole Insieme, porta avanti ormai da molti anni”.

Camilla, Fabio e Madalina sono stati tra i primi tutor dell’Aula Amianto e per loro l’impegno ambientale è parte integrante della quotidianità.

Sono, infatti, i portavoce di una comunità resiliente. Hanno affrontato il dramma dell’amianto e continuano a battersi per vedere riconosciuto il diritto di vivere in un territorio sicuro.

Il loro contributo si traduce negli interventi che accompagnano la visita all’Aula;

Quando le classi di altre scuole entrano nella “scatola nera” (così appare questo spazio ai visitatori non appena varcata la soglia d’ingresso) inizia il loro racconto sincero. Quest’ultimo sostenuto dalla conoscenza scientifica. Eppure così empatico da tradire un interesse che va al di là della retorica di divulgazione.

Ogni famiglia ha avuto un suo componente tra le vittime – dice Camilla –. Un parente stretto o uno di quegli amici che puoi considerare come un fratello o una sorella. Quando il dolore entra nella vita così da vicino diventa naturale voler sapere di più. Quindi capire cosa è successo davvero e quali interventi di bonifica sono in atto”.

Ma non puoi neanche pensare che ciò che è successo faccia parte del passato – le fanno eco Madalina e Fabio –. Perciò devi impegnarti per informare gli altri. In molte parti del mondo l’amianto è ancora diffuso e purtroppo i dati dei decessi sono tenuti segreti. Ancora peggio, in province limitrofe alla nostra la rimozione della fibra killer è appena cominciata”.

Così, per un gruppo sempre più nutrito di studenti del ‘Balbo’, accogliere altri giovani e trasferire questi valori di cittadinanza attiva è diventato un appuntamento fisso. Nonché le competenze acquisite sono certificate come PCTO.

Parlare in pubblico di argomenti così articolati e delicati arricchisce il loro curriculum. Inoltre li avvicina in modo naturale all’approccio multidisciplinare del colloquio all’Esame di Stato.

Senza contare che le modalità del workshop rispecchiano le caratteristiche ormai ritenute efficaci nell’apprendimento, ovvero l’insegnamento tra pari ed il CLIL.

Con queste premesse si sono svolti, la scorsa settimana, quattro laboratori didattici destinati alle classi quarte dell’Istituto Tecnico ‘Pascal’ di Romentino (No).

I focus degli interventi sono stati il funzionamento dell’apparato respiratorio e le strategie di difesa che questo mette in atto quando viene attaccato dalle fibre di amianto.

Pur nella complessità del tema, l’attenzione dei visitatori è sempre stata molto alta. D’altronde “non si tratta di una lezione frontale, – spiegano le guide – ai ragazzi viene chiesto di interagire con noi. Difatti devono trovare indizi e fare ipotesi su quello che verrà loro presentato.

Per rendere visibili alcune dinamiche abbiamo utilizzato un po’ di creatività.

Il termine macrofago è altamente specialistico, spesso non si incontra nei manuali di scienze.

Il suo comportamento, però, si capisce bene se lo paragoniamo ad una spugna.  Abbiamo discusso a lungo, mentre preparavamo lo script, su come rappresentarlo e abbiamo approvato questo modello quando noi stessi abbiamo intuito di averlo assimilato.

Per spiegare bene qualcosa devi avere già tu le idee ben chiare. Da questo punto di vista è stato utile aver partecipato attivamente alla costruzione di questo percorso, valutando criticità e passaggi difficili. Arrivando infine anche ad escludere ciò che abbiamo ritenuto ridondante.

Naturalmente con la supervisione delle nostre insegnanti di inglese e scienze e della ricercatrice i cui studi costituiscono l’impianto delle teorie scientifiche esposte”.

Il riscontro dei gruppi ospitati è stato positivo.

Oltre ai riferimenti curricolari ed all’esercizio di ascolto in un’altra lingua, quest’esperienza ha lasciato loro la possibilità di riflettere su alcuni progetti in corso nella loro scuola. Lo scambio di idee, in questi casi, è molto utile e con ogni probabilità ci ritroveremo, fra qualche mese, a farci guidare in un viaggio interessante nel labirinto del cyberbullismo. Stay Tuned!

 

 

FONTE: http://www.casalenews.it/attualita/aula-amianto-tre-tutor-raccontano-la-loro-esperienza-38680.html

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