LCOE fotovoltaico: permitting e costo del denaro sono le zavorre dell’Italia

19 Maggio 2021

Fotovoltaico in Italia

L’Italia ha ritorni economici ottimi per il fotovoltaico, sia per la taglia commerciale che per i grandi impianti a terra. Ma la competitività del solare potrebbe essere molto più elevata agendo su costo del denaro e permitting.

Il dato emerge dall’ultima edizione dell’Irex Report di Althesys. Come ogni anno fornisce un quadro aggiornato degli economics del fotovoltaico nel nostro Paese e in altri.

Gli analisti di Althesys valutano la convenienza degli investimenti tramite il confronto tra LCOE e LEOE , i due indicatori che stimano i costi e i ricavi unitari degli impianti secondo un approccio life cycle. Si considerano per il fotovoltaico installazioni commerciali da 100 kW e utility scale da 1 MW.

La tabella di seguito riassume i risultati:

Come si vede, il valore medio del LCOE per gli impianti commerciali è di 63,3 €/MWh e di 53,5 per gli utility scale, segnando un calo in confronto al 2019, rispettivamente, dell’1,6% e del 5,4%.

La situazione negli altri paesi

La Spagna presenta i valori più contenuti per entrambe le taglie, mentre all’estremo opposto troviamo il Regno Unito, ovviamente anche per il diverso grado di insolazione dei Paesi.

Sul fronte dei ricavi il LEOE medio per gli impianti commerciali è di 74,2 €/MWh, con un minimo di 34,0 €/MWh in Spagna e un massimo di 93 in Italia.

Per gli utility scale, la media nel 2020 si attesta a 51 €/MWh, sempre con Spagna e Italia a segnare i due valori estremi. Il nostro Paese che è quello in cui si hanno le entrate più alte, 63,3 €/MWh.

Rispetto al 2019 l’LEOE scende (-8,1% per gli impianti commerciali e -7,5% per quelli di grande taglia) a causa del crollo dei prezzi elettrici e dell’esito di alcune aste (si cita ad esempio la Spagna). Sono invece in controtendenza Polonia e Italia (grazie anche alle poco partecipate gare del Fer 1).

In termini di redditività la differenza tra LEOE e LCOE per gli impianti commerciali è in media positiva (+17,3%), con in testa Italia (+65% al Sud e +37% al Nord), Francia (+45%) e Germania (+16%). È negativa per i grandi impianti (LEOE-LCOE -4,6%), con le sole eccezioni di Francia (+5%) e Italia (+25%).

L’analisi proposta dal rapporto dell’impiego di pannelli bifacciali e di tracker in un impianto utility scale

Interessante anche l’analisi proposta dal rapporto dell’impiego di pannelli bifacciali e di tracker in un impianto utility scale:

Emerge un aumento della producibilità rispetto alle configurazioni tradizionali, a fronte però di maggiori costi della tecnologia. Mentre per i tracker incidono anche maggiori consumi di energia e costi più alti di O&M.

In entrambi i casi – si spiega – si riscontra un miglioramento del LCOE (-8,7% per i bifacciali e -6,5% per i tracker) e l’’adozione di tecnologie innovative migliora il differenziale tra LEOE e LCOE con la riduzione dei costi unitari di generazione in tutti i casi considerati.

Vantaggi che aumentano al crescere del grado di insolazione. Tra le due soluzioni, l’adozione dei pannelli bifacciali presenta i maggiori benefici, grazie soprattutto ai minori costi di gestione dell’impianto.

 

FONTE: https://www.qualenergia.it/pro/articoli/lcoe-fotovoltaico-permitting-costodenaro-sono-zavorre-italia/

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