In Italia molte regioni senza piano rimozione, bonificati pochi edifici
26 anni dall’approvazione della legge che metteva al bando la fibra killer. Solo 6.869 gli edifici bonificati su un totale di 370 mila nei quali ritroviamo traccia dell’amianto. E in 9 Regioni il censimento non è ancora stato completato.
Ventisei anni dopo l’approvazione della legge che prevedeva la rimozione dell’amianto dagli edifici, solo il 2% delle strutture siamo stati in grado di bonificare. E il dato è per difetto, visto che alcune Regioni non hanno nemmeno completato le attività di censimento.
Sono circa 6.869 gli edifici pubblici e privati bonificati ad oggi; ma un totale di 370 mila nei quali ci sono tracce di questa fibra killer, messa al bando dall’Italia nel 1992.
Le strutture, all’interno delle quali ci sono quasi 58 milioni di metri quadrati di coperture realizzate in eternit, sono in larga parte edifici privati e coperture in cemento armato. Anche 50.744 edifici pubblici risultano ancora a rischio.
A fare da contraltare alle lentezze nelle procedure di bonifica e smaltimento ci sono gli ultimi dati INAIL. Scattano una fotografia drammatica dei danni causati dall’amianto tra il 1993 e il 2012. Nei primi vent’anni successivi alla legge che chiudeva l’era dell’Eternit, in Italia sono stati 21.463 i casi di mesotelioma maligno; hanno provocato oltre 6 mila morti all’anno.
Una soluzione definitiva al problema sembra essere ancora lontana. Basti pensare che il Piano regionale per la rimozione di questo materiale (previsto dalla L.257/92 nel 2018) deve essere ancora approvato nel Lazio e nella Provincia Autonoma di Trento.
Solo Campania, Emilia Romagna, Piemonte, Valle d’Aosta hanno completato integralmente la verifica della presenza di amianto in tutti gli edifici. Mentre nelle Marche la copertura è totale solo per le strutture pubbliche e le imprese. In Italia molte regioni senza piano rimozione , bonificati pochi edifici.